La Torre di Porto Giunco, situata sul fianco orientale del promontorio di Capo Carbonara, appartenente al territorio comunale di Villasimìus, in provincia del Sud Sardegna, è una delle centocinque torri costiere della Sardegna, edificata presumibilmente sul finire della seconda metà del Cinquecento.
Collocata a circa cinquanta metri sul livello del mare, la torre aragonese si affaccia sull’omonima spiaggia di Porto Giunco, sullo Stagno di Notteri ed è facilmente raggiungibile tramite un percorso che attraversa la vegetazione circostante; dalla sua cima è inoltre possibile osservare la Torre dell’isola dei Cavoli e la Torre dell’isola di Serpentara, con le quali manteneva un contatto costante, tramite un sofisticato sistema di comunicazione.
Costruita per controllare e proteggere la costa meridionale dai pericoli provenienti dal mare, rappresentati in quel periodo dalle frequenti incursioni dei pirati saraceni, la Torre di Porto Giunco presenta una grandezza media e una struttura granitica a forma tronco-conica, con un’altezza di quasi dieci metri e una camera interna, chiusa da una volta a cupola, posta al di sotto di un terrazzo raggiungibile tramite una scala a chiocciola scavata lungo le pareti murarie.
Più volte restaurata, in seguito ai numerosi attacchi subiti, la Torre di Porto Giunco venne dismessa nei primi vent’anni del Settecento, per poi riprendere la sua attività trent’anni dopo – respingendo l’offensiva delle navi da guerra tunisine – ed essere definitivamente abbandonata e smilitarizzata nel 1843.