Il Trenino Verde è il servizio turistico promosso dalle Ferrovie della Sardegna (FdS), e oggi gestito dall’Azienda Regionale Sarda Trasporti (ARST), con lo scopo di esplorare la parte più affascinante e nascosta dell’isola, percorrendo il cuore della Sardegna e visitando alcuni dei suoi luoghi più suggestivi, talvolta raggiungibili soltanto a piedi.
Con la sua velocità moderata, il Trenino Verde permette infatti di godere appieno del paesaggio e dell’ambiente naturale che circonda quelle parti del territorio, comunemente poco visitate, ricche di vegetazione ed elementi naturalistici di straordinaria bellezza. Proprio per lo spettacolo paesaggistico che si incontra lungo il percorso del convoglio, nel 1984 si decise di chiamarlo Trenino Verde; le sue locomotive – che viaggiano su linee utilizzate esclusivamente per fini turistici – percorrono oltre quattrocento chilometri di binari e sono fruibili tutto l’anno, con la possibilità di essere noleggiate per un itinerario personalizzato o sfruttate nel corso del regolare servizio estivo.
I mezzi del Trenino Verde viaggiano oggi sulle linee Mandas–Arbatax (159 km) e Isili–Sorgono (83 km), per quanto riguarda il compartimento di Cagliari, e Macomer–Bosa Marina (46 km) e Nulvi–Tempio–Palau (116 km), per quanto riguarda la divisione di Sassari e Macomer. Dalla stazione ferroviaria di Arbatax, affacciata sul mare, è possibile passare attraverso i territori di Girasole, Villagrande Strisaili, Elini, Àrzana, Ilbono e Lanusei, ammirando l’imponente massiccio montuoso del Gennargentu, con le sue alte vette riflesse sul Lago Flumendosa.
La vista panoramica offerta dal Trenino Verde di Arbatax introduce inoltre il visitatore nei territori comunali di Gairo, Ussassai, Ulassai e Seui – ricchi di tacchi, grotte (Su Marmuri) e rocce calcaree dalle forme singolari, che si alternano a un paesaggio in continuo mutamento – e termina dopo sessanta chilometri di strada ferrata immersa nelle foreste di lecci secolari; uno scenario unico e incantevole che regala al turista emozioni indimenticabili, conducendolo nel cuore più inesplorato e selvaggio della Sardegna.