San Pietro di Sorres è una frazione appartenente al comune montano di Borutta, in provincia di Sassari, situata all’interno della Valle dei Nuraghi. La regione storica del Meilogu (sub-regione del Logudoro, culla della lingua sarda) accoglie il piccolo centro, famoso soprattutto per la presenza di uno degli edifici religiosi più famosi della Sardegna: la Cattedrale di San Pietro di Sorres.
Edificata nel nono secolo e rimaneggiata in stile pisano nel dodicesimo, la Cattedrale e l’annesso monastero-museo sono considerati monumento di interesse nazionale. Vi è ancora una comunità benedettina, molto attiva. Una delle caratteristiche peculiari di San Pietro di Sorres è la presenza di diversi murales sulle abitazioni: Cheremule, a soli due chilometri di distanza, raccoglie i più belli, opere dell’artista Pina Monne.
Nei dintorni della frazione, i comuni di Thiesi, Bessude, Torralba e Bonnanaro spiccano per la varietà di reperti storici ed archeologici. Il sito più famoso, nelle prossimità di San Pietro di Sorres, è la Grotta di Ulari (Sa Rocca Ulari in sardo), un’abitazione scavata nella roccia di origine preistorica, forse utilizzata anche come tomba. Al suo interno è presente una nutrita popolazione di pipistrelli, del tutto innocui. Inoltre, sull’altopiano di Punta ‘è Mura vi sono ancora oggi i furraghes, ossia forni per cuocere la calce, che veniva impiegata in edilizia.
Nelle vicinanze di San Pietro di Sorres si trovano anche l’omonima necropoli di Pietro di Sorres, la necropoli di Museddu, inserita nel Parco dei Petroglifi, la Tomba Branca (nota come domus de janas dei petroglifi), il nuraghe Majore, il Mura’e Sai, il nuraghe Santu Miali il Santu Antine e il Tanca Noa.
La piccola località è infine punto strategico per gli itinerari di tipo naturalistico, grazie alla vicinanza del lago Bidighinzu e del bosco Su Tippiri. Luogo particolarmente suggestivo, è la Rocca Pedra Menalza, situata a Giave, nella quale, secondo antiche leggende, vivono piccole fate custodi di tesori.