Ingurtosu fa parte del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, ed è frazione appartenente al comune di Arbus, da cui dista circa dieci chilometri, nella Provincia del Sud Sardegna. Si tratta, di un antico sito minerario di grande rilevanza storica appartenente alla filiera di Montevecchio, anche se attualmente abbandonato, alla stregua della vicina e gemella miniera di Naracauli.
La frazione sorse nel 1885 in concomitanza con la progressiva espansione dell’attività estrattiva. Fino alla fine degli anni Sessanta continuò ad essere un centro minerario molto attivo, e dal cuore della montagna si estraevano piombo, zinco e argento. Oggi si possono visitare il castello del direttore della miniera -centro direzionale che riguardava anche la miniera di Gennamari– la laveria Brassey, Villa Wright (palazzo residenziale in decadenza che ospitava un tempo i proprietari del sito), lo spaccio e l’ospedale per i minatori, oltre a un pozzo minerario sito più a valle e convertito a museo sulla vita degli operai.
Inoltre, Ingurtosu e la sua miniera, hanno assunto lo status di architettura industriale protetta dall’Unesco. Seguendo il percorso della ferrovia, che un tempo veniva utilizzata per trasportare il risultato degli scavi, e che costeggia la colonia penale di Bau Is Arenas, si giunge alle meravigliose spiagge della Costa Verde, Piscinas e Scivu, ma anche all’area naturale protetta di Capo Pecora e al complesso delle dune di Piscinas, un’area di grande rilevanza ambientale, caratterizzata dalla presenza di uno dei più alti ed estesi sistemi di dune costiere in Europa.
La frazione è facilmente raggiungibile da Arbus, nel cui centro storico è possibile visitare il Museo del Coltello sardo per ammirare bellissimi esemplari di Arburesa intagliati a mano, oppure da Guspini: in entrambi i casi, percorrendo la SS131 con uscita San Gavino.