Capo San Marco costituisce l’estremità meridionale della Penisola del Sinis, nel Golfo di Oristano. Esso termina con una scogliera a picco sul mare che ospita il faro omonimo, visibile ad una distanza di diciotto miglia, formata da rocce vulcaniche e da rocce sedimentarie.
I fondali marini che circondano la falesia sono noti per la considerevole presenza di sabbia, che agevola il turismo marino e la pratica dello snorkeling; anche se ultimamente non è difficile imbattersi in grossi massi calcarei precipitati sulla spiaggia dell’istmo di Capo San Marco a causa delle tipiche frane da scivolamento.
La posizione geografica di Capo San Marco ha favorito, nel corso dei secoli, l’approdo e la colonizzazione di comunità fenice, puniche e romane che hanno fatto di Tharros, oggi sito archeologico situato nel comune di Cabras, uno dei centri di scambio commerciale più importanti del Mediterraneo.
Capo San Marco è ancora oggi meta di studiosi, ma anche di numerosi turisti che prediligono la tranquillità e un tipo di vacanze all’insegna delle immersioni e delle lunghe e lente passeggiate lungo la costa, che offre interessanti scorci di macchia mediterranea. Questa zona della Sardegna è tutelata dal grado di protezione Zona C dell’Area marina protetta “ Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre ”.
A Capo San Marco si arriva dopo aver imboccato da Cabras la strada provinciale otto e, giunti dopo circa dodici chilometri a San Giovanni di Sinis, continuando verso Tharros per poi, rigorosamente a piedi, proseguire sulla strada che porta al capo stesso, lungo la salita collocata nella parte occidentale dell’istmo.