Giovanni Antonio Sanna nacque a Sassari il 29 agosto del 1819. Lasciò la sua città natale in giovane età per recarsi in Francia, più precisamente a Marsiglia, dove visse per un po’ di tempo dedicandosi all’attività commerciale.
Durante il periodo trascorso lontano da casa conobbe un giovane prete, Giovanni Antonio Pischedda, che aveva bisogno di soci per richiedere una concessione mineraria a Guspini e Arbus e che, nel 1842, eseguì i primi scavi alla ricerca del minerale; Sanna riuscì in seguito a costituire la “ Società per la coltivazione della miniera di piombo argentifero di Montevecchio ”, da cui però il prete decise ben presto di distaccarsi; nel 1848, il giacimento venne dunque dato in gestione a tre concessioni chiamate Montevecchio I, Montevecchio II e Montevecchio III.
Grazie allo spirito imprenditoriale e all’intraprendenza che caratterizzavano il giovane Sanna, la miniera, che contava circa centodieci operai, divenne la più grande del Regno D’Italia.
Diversi anni dopo, nel 1933, venne ceduta alla Montecatini e restò attiva fino agli anni Novanta. Nel 1998, il sito venne riconosciuto dall’UNESCO come “ patrimonio culturale dell’umanità ”.
Nel 1860, Giovanni Antonio Sanna acquistò il giornale torinese “ Il Diritto ”, che cedette in un secondo momento ad alcuni democratici liguri. Una decina di anni più tardi fondò la Banca Agricola Sarda, che raggiunse un’importanza nazionale ma che purtroppo fallì insieme ad altre banche dell’isola verso la fine dell’Ottocento.
Giovanni Antonio Sanna fu anche eletto deputato del Regno di Sardegna e del Regno D’Italia dal 1857 al 1865. Egli avviò a Sassari una scuola di Arti e Mestieri e raccolse reperti archeologici e artistici di circa duecentocinquanta opere risalenti ad ogni epoca, che vennero successivamente esposte nel Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico della sua città natale, fondato intorno agli anni Trenta del Novecento e oggi a lui intitolato.
Sanna comprò inoltre diversi terreni agricoli e fece costruire un parco e una villa in stile neoclassico, l’attuale parco di Monserrato, recentemente restaurato dall’Amministrazione comunale sassarese e aperto al pubblico.
Giovanni Antonio Sanna morì a Roma nel 1875 e venne sepolto nel cimitero monumentale di Sassari, in un mausoleo fatto costruire per lui dalle figlie.