Cesare Cabras nacque a Monserrato (Cagliari), centro principale dell’omonima Città Metropolitana il 13 novembre del 1886 da una famiglia della piccola borghesia rurale; durante la gioventù si dedicò alla vita di campagna e aiutò la famiglia nella cura dei campi. All’età di diciannove anni lavorò come apprendista presso la bottega dell’artigiano Giuseppe Conci e, un paio d’anni dopo, andò a studiare a Roma presso l’Accademia di Belle Arti, dove si diplomò all’età di ventisei anni.
Durante il periodo trascorso nella capitale, Cesare Cabras entrò in contatto con numerosi artisti dell’epoca e subì una forte influenza verista che manifestò in seguito anche nelle sue opere. Tra le sue realizzazioni più importanti si ricordano “ Il ritratto di vecchio – Ziu Seropiu ”, “ La visita dell’eremita ” e “ Il campionato del Giovedì Santo sul crocefisso a Soleminis ”.
Nel 1913 iniziò a frequentare la scuola serale di nudo presso l’Accademia inglese e conobbe il pittore genovese Gaudenzi; due anni più tardi, Cabras ritornò in terra sarda per curare l’azienda di famiglia e nel 1922 si trasferì a Teulada, dove rimase per circa otto anni. La cittadina del Sulcis-Iglesiente fu per Cabras un luogo di grandi ispirazioni, tra i dipinti che realizzò in quegli anni si ricordano in particolar modo “ Conversari ”, “ Abbeverata ”, “ Donne che lavorano al torrente ”, risalenti tutti al 1921, “ Pastorale ”, del 1926 e “ Tre oranti ”, del 1928.
Questi furono per Cesare Cabras anni di successi: ricevette numerosi premi e riconoscimenti e si spostò per tutta l’Italia; partecipò inoltre alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e alla mostra di Arte Italiana a Berlino. Cabras raggiunse l’apice del suo successo artistico proprio alla Biennale di Venezia del 1932, quando espose quattordici tele con il tema della mietitura, a cui fece seguito una serie di altri importanti e positivi riscontri.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’Italia fu invasa da varie correnti artistiche e tra tutte spiccarono il cosiddetto “ Picassismo ” e il “ post-cubismo ”, correnti che non interessavano però e non si avvicinavano minimamente allo stile dell’artista sardo, collocato tra i pittori “ realisti ”. Cesare Cabras morì a Monserrato il 13 novembre del 1968.