Il costume sardo di Ghilarza, paese compreso nella regione storica del Guilcer, in provincia di Oristano, in cui trascorse la sua giovinezza Antonio Gramsci, presenta diverse varianti pur mantenendo in ognuna di esse una certa linearità dei tessuti, della foggia e dei colori.
Abito tradizionale femminile
L’abito tradizionale femminile del costume sardo di Ghilarza cambia, come molti altri costumi tradizionali della Sardegna, a seconda del periodo storico o del ceto sociale e dello status della donna che lo indossa. È costituito, nella variante più conosciuta, da un copricapo lilla indossato sopra un fazzoletto bianco in pizzo e una cuffietta rossa; una camicia bianca ricamata (sa camisa); un bustino in broccato azzurro decorato con motivi floreali; una gonna liscia in orbace o panno nero e un grembiule bianco e verde. Il vestiario caratteristico della donna di Ghilarza è rifinito da un corredo di gioielli comprendente i bottoni in oro e la collana in oro e corallo.
L’abito tradizionale da vedova è invece completamente nero, ad eccezione della camicia bianca, e privo di gioielli; mentre il costume femminile del settecento, spesso indossato nelle numerose feste e sagre dell’isola da una sola donna, è interamente di panno rosso con camicia bianca, fascia a righe gialle in vita e grembiule nero.
Abito tradizionale maschile
L’abito tradizionale maschile del costume sardo di Ghilarza è composto da una copricapo di panno nero indossato sciolto lungo le spalle o ripiegato in avanti (sa berritta); una camicia bianca con le punte del colletto rivolte verso l’alto; una giacca a doppiopetto in velluto nero con maniche lunghe (su zippone); un gilet in pelle chiara o panno nero aperto sul davanti; una giacca con cappuccio in orbace nero, talvolta indossata al posto del gilet (sa cabbanella); un paio di pantaloni bianchi di lino o di panno nero rimboccati dal ginocchio nelle ghette in orbace o panno nero e portati sotto un gonnellino a pieghe anch’esso in orbace o panno nero (sas ragas).