Sfoggiato soprattutto in occasione della sfilata di agosto che segue la processione dei Candelieri, oltre che durante gli eventi folkloristici dell’isola, il costume sardo di Iglesias, provincia del Sud Sardegna, e città natale della cantautrice Marisa Sannia, si distingue dagli altri abiti tradizionali della Sardegna per il taglio e gli elementi caratteristici che lo rendono somigliante al tipico vestiario spagnolo.
Abito tradizionale femminile
L’abito tradizionale femminile del costume sardo di Iglesias varia a seconda del ceto sociale della donna che lo indossa, soprattutto nell’acconciatura della testa. Comprende una camicia bianca, un copricapo di raso bianco e celeste (sa mantiglia) indossato sopra un fazzoletto di tulle, una gonna di velluto o broccato e un grembiule nero in pizzo nel vestiario tipico delle donne più abbienti; un copricapo di tibet marrone ricamato a fiori (su sciallu a matta) nell’abbigliamento delle donne meno benestanti e un fazzoletto di cotone nel vestito tradizionale delle contadine.
Il costume da vedova è costituito da un abito di raso nero e il copricapo di raso bianco e nero. Completa il vestiario della donna di Iglesias un corredo di gioielli composto da ciondoli legati al collo con un nastro in velluto nero, orecchini, spille e bottoni in filigrana d’oro o d’argento.
Abito tradizionale maschile
L’abito tradizionale maschile del costume sardo di Iglesias comprende sia il tipico copricapo in orbace nero (sa berritta) che il cappello nero a falda larga; la camicia bianca chiusa al collo da bottoni in filigrana d’oro; il corpetto in orbace nero o velluto blu chiuso da due file di bottoni in filigrana d’argento; i pantaloni neri rimboccati nelle ghette nere in orbace (is crazzas) e un cappotto in orbace nero (su sereniccu).