La Torre di Capo Mannu, situata sull’omonimo promontorio appartenente al territorio comunale di San Vero Milis, in provincia di Oristano, è una fortificazione di avvistamento costruita nel periodo dell’occupazione aragonese, con l’obiettivo di garantire la protezione della costa e scongiurare eventuali incursioni nemiche.
Edificata verso la fine del Cinquecento, la Torre di Capo Mannu sorvegliava la costa settentrionale della regione storica del Sinis, le scogliere di Santa Caterina, l’area di Su Pallosu, la spiaggia di Is Arenas e manteneva una costante continuità visiva con le torri limitrofe di Sa Mora, Su Puttu, di Scal’e Sali, delle Saline, di Capo Nieddu e di Pittinuri.
Innalzata presumibilmente con lo scopo di proteggere le Saline e le Tonnare di Oristano, la Torre di Capo Mannu presenta una struttura in roccia calcarea a forma cilindrica, con un’altezza di dieci metri, un basamento dal perimetro di nove metri e una camera interna – costituita da un unico ambiente – con il soffitto a cupola sotto una terrazza, denominata piazza d’armi, di circa otto metri di diametro.
Al suo interno, la Torre di Capo Mannu poteva ospitare una guarnigione composta, nel 1842, da un comandante, due soldati e un artigliere dotati di tre fucili e due mortai, che si aggiungevano all’equipaggiamento presente già dai primi dell’Ottocento e che comprendeva due cannoni e una spingarda.
Caduta in disuso dopo il 1846, la Torre di Capo Mannu è oggi facilmente visitabile – seppur con prudenza, poiché sul ciglio della scogliera – attraverso alcuni gradoni che consentono l’accesso al suo interno e offre una vista panoramica sulle profonde e azzurre acque del mare e sulla fitta e rigogliosa vegetazione circostante.