La Torre della Pelosa, collocata sopra un isolotto situato tra Capo Falcone e l’isola Piana, nel territorio comunale di Stintino, in provincia di Sassari, è una delle centocinque fortificazioni costiere della Sardegna, costruite con lo scopo di sorvegliare le sponde dell’isola e difenderle dalle incursioni nemiche, attraverso un complicato sistema di avvistamento e comunicazione, la cui efficacia era garantita dal contatto visivo con le altre torri limitrofe.
Edificata intorno al Sedicesimo secolo e dismessa nel 1846, la Torre della Pelosa prende il nome dalla adiacente spiaggia e dalla splendida e vicina spiaggia La Pelosa, si presenta oggi in discrete condizioni: disposta a circa tre metri sopra il livello del mare, costruita interamente in pietra, con un’altezza di dieci metri, un perimetro di sedici e un’apertura d’ingresso collocata a sei metri dal suolo e raggiungibile attraverso l’utilizzo di corde.
La camera interna, suddivisa in tre ambienti, è caratterizzata dalla presenza di una volta a forma di fungo sorretta da una colonna posta al centro e da una scala stretta e scoscesa, ricavata dal muro, che consente l’accesso alla terrazza sulla quale si trovava una struttura dall’aspetto a mezzaluna, realizzata per contenere uomini e munizioni.
La Torre della Pelosa, concepita come fortificazione per la difesa pesante, era in grado di ospitare un presidio composto da almeno quattro soldati, un artigliere, un comandante e un alcalde, armati di tre cannoni a grosso calibro, alcuni fucili e una balestra.