La Torre del Coltellazzo, conosciuta anche come Torre di Sant’Efisio, in onore del martire cristiano, è una delle centocinque torri di avvistamento costiere costruite fin dall’alto medioevo, e nel corso di tutto il periodo di occupazione aragonese, con lo scopo di proteggere le sponde della Sardegna dalle incursioni dei corsari barbareschi.
Affacciata sul Golfo degli Angeli, la Torre del Coltellazzo sorge sulla punta di un rilievo roccioso sopra i resti dell’antica città di Nora, nel territorio comunale di Pula, facente parte della Città Metropolitana di Cagliari, e veniva anticamente chiamata in spagnolo anche Fortalleza Coltellazzo.
Edificata presumibilmente agli inizi del Diciassettesimo secolo, la fortificazione presenta una struttura in roccia calcarea a forma tronco-conica –come la maggior parte delle torri costiere della Sardegna, fatta eccezione per la squadrata Torre Salinas di Muravera–, con un’altezza di undici metri, una base di dodici metri di diametro –che si restringe nella parte alta– e una camera interna con un soffitto a cupola suddiviso da due nervature e sorretto da una colonna centrale.
Inserita all’interno di un forte costruito nei primi vent’anni del Settecento, e dotata di faro intorno al Diciannovesimo secolo, la Torre di Sant’Efisio era in grado di ospitare un presidio composto da diversi soldati e un comandante e manteneva comunicazioni costanti con le torri limitrofe di San Marcario, di Cala d’Ostia e del Diavolo, con cui si trova in stretta continuità visiva.