I riti della Settimana Santa (in sardo logudorese Chida Santa) sono l’insieme delle varie manifestazioni e iniziative di carattere religioso organizzate in diversi centri della Sardegna dalle confraternite, in occasione della Santa Pasqua.
Queste antiche tradizioni simboleggiano e rievocano i momenti più importanti dell’ultimo periodo di vita di Gesù Cristo: partendo dall’arresto fino ad arrivare alla Resurrezione. Tra i riti della Settimana Santa, organizzati dai fedeli nelle diverse località dell’isola, alcuni si svolgono senza troppe differenze in quasi tutti i centri, come la domenica delle Palme, l’allestimento dei Sepolcri all’interno dei luoghi di culto, il Giovedì Santo, la processione del Venerdì Santo e quella della mattina di Pasqua.
Altri riti, invece, si svolgono in giorni o modalità diverse a seconda della città o del paese in cui vengono organizzati e delle confraternite che li gestiscono, come ad esempio Sos Misterios, la processione dei Misteri; Sas Chircas (le cerche) o Sa mamma chi circara su fillu, con la quale si rievoca il dolore della Madonna alla ricerca del figlio; il tradizionale cerimoniale de s’Iscravamentu (letteralmente schiodamento), che rappresenta la deposizione di Gesù Cristo dalla croce per essere adagiato su una lettiga portata in processione dal giovedì al sabato; il rito de s’Incontru, che descrive l’incontro tra il Cristo risorto e la madre Maria.
In tutte le località della Sardegna si celebra la Settimana Santa, ma le rievocazioni più suggestive e affascinanti si svolgono in particolar modo a Cagliari, Alghero, Iglesias e Castelsardo; sebbene non siano da meno le commemorazioni barbaricine e oristanesi.
Il primo tra i riti della Settimana Santa è quello della domenica delle Palme che apre le cerimonie e che rappresenta l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, mentre l’ultimo è ovviamente quello della domenica di Pasqua che vede al centro delle celebrazioni la resurrezione di Gesù Cristo al terzo giorno dalla morte.