La Discesa dei Candelieri di Sassari (in sassarese La Faradda di li Candareri) ha origini che risalgono al XV o XVI secolo ed è inserita dal 2013 tra i beni protetti dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità. Essa è una festa religiosa che ha come oggetto delle celebrazioni lo scioglimento del voto fatto alla Madonna dell’Assunta, attraverso il trasporto a spalla di dieci imponenti ceri, chiamati appunto Candelieri, rappresentanti le vecchie corporazioni, dette Gremi, dei mestieri della città (in ordine di sfilata: Fabbri, Piccapietre, Viandanti, Contadini, Falegnami, Ortolani, Calzolai, Muratori, Sarti, Massai).
La Discesa si svolge la sera precedente il giorno dedicato alla Madonna dell’Assunta, il 14 agosto, e consiste in una processione danzante delle dieci grandi colonne lignee che rappresentano i simbolici ceri. Il percorso dei Candelieri di Sassari è sempre lo stesso e la manifestazione prende il nome dalla discesa che i Candelieri affrontano da piazza Castello a Porta Sant’Antonio, attraversando corso Vittorio Emanuele II, per poi raggiungere da corso Vico la chiesa di Santa Maria in Betlem.
I ceri devono entrare in chiesa prima dello scoccare della mezzanotte del 15 agosto, ora in cui si celebra la santa messa in onore della Vergine. Il voto risale al periodo della grande pestilenza che colpì la Sardegna e dalla quale Sassari, secondo la tradizione e le credenze popolari, si salvò proprio grazie all’intervento della Madonna. La Discesa dei Candelieri è chiamata anche Festha Manna (Festa Grande) e rappresenta il momento di partecipazione più alta che l’intera comunità vive durante l’anno, nonché una delle manifestazioni popolari più importanti della città, insieme alla Cavalcata Sarda.
La festa inizia la mattina del 14 agosto con la vestizione dei ceri nei pressi dell’abitazione dell’obriere di ciascun Gremio; i Candelieri vengono quindi trasportati in piazza Castello e, dopo una breve sosta alla chiesa del Rosario per ringraziare la Vergine, inizia la sfilata che si interrompe temporaneamente al Teatro Civico, dove il Sindaco e la Giunta attendono i ceri per i saluti e dove l’obriere dei Massai – l’ultimo cero a sfilare e il primo ad entrare in chiesa – scambia la sua bandiera con il gonfalone comunale, durante il cosiddetto rito dell’intregu, e brinda a lunga vita (a zent’anni!) invitando il Sindaco ad unirsi al corteo.
Quando il primo cittadino esce dal Palazzo di Città è tradizione manifestare il proprio apprezzamento o le proprie critiche alla Giunta comunale attraverso fischi o applausi. Il voto viene sciolto quando tutti i Candelieri entrano nella chiesa di Santa Maria in Betlem e i festeggiamenti si concludono definitivamente quando il Gremio dei Massai scorta il primo cittadino a Palazzo Ducale, sede del Municipio.