Il carnevale di Sinnai (in sardo campidanese su segàrepezza sinniesu), comune situato nella provincia di Cagliari, prende il nome dall’antica ricorrenza collettiva della macellazione (segàra) e consumazione della carne (petza); qualunque famiglia del paese, anche la più povera, metteva a disposizione della comunità zeppole, formaggio e vino (soprattutto malvasia).
Il carnevale di Sinnai era, ed è tuttora, un momento molto atteso da giovani e anziani che prende il via il giorno di giovedì grasso (sa giobia de lardajolu), solitamente dedicato alla consumazione del lardo: in questo giorno era infatti d’obbligo cucinare in tutte le case il tipico piatto delle fave accompagnate dal lardo di maiale.
Oggi il carnevale è chiamato anche cranovali sinniesu ed è basato soprattutto sulla figura de Is Cerbus, rappresentazione allegorica della caccia al cervo: uno degli eventi sardi che vanta le origini più antiche.
I rituali propiziatori che vengono inscenati durante il carnevale di Sinnai sono dedicati alla principale fonte di sostentamento delle civiltà arcaiche: la caccia. I Cerbus sono maschere tradizionali vestite con pelli e corna di cervo e procedono per le vie della cittadina imitando i versi e l’incedere degli animali che rappresentano.
Essi sono contrapposti ai cacciatori, Is Canaxus, che aiutati dai cani, Is Canis, mettono in scena una vera e propria battuta di caccia, con urla e schiamazzi, cercando di raccogliere i cervi in un unico punto.
Nel carnevale di Sinnai, Is Canis sono dei semplici figuranti vestiti con sacchi di iuta, a cui vengono legati gli angoli per simulare le orecchie. Secondo la tradizione sinnaese, la corsa de Is Cerbus è accompagnata da altre maschere tradizionali come quella dei cinghiali, Sirbonis, e dei mufloni, Muvras, che hanno la stessa funzione del cervo: scappare dai cacciatori.
Il personaggio dei Canaxus veste con abiti da montagna (sa best’e peddi) e una maschera sul volto. La rappresentazione de Is Cerbus si svolge a Sinnai, tradizionalmente, il lunedì precedente il martedì grasso (su lunis di agoa).