Il carnevale di Austis, piccolo comune situato nella provincia di Nuoro, quasi al centro esatto della Sardegna, è rappresentato da una maschera tradizionale, chiamata Sos Colonganos, che – pur essendo molto simile alle altre maschere barbaricine – si distingue per una caratteristica importante: sulle spalle, al posto dei tradizionali campanacci, porta infatti alcune ossa di animali che vengono scosse per produrre un suono cupo e sordo, meno forte di quello dei campanacci ma non per questo meno affascinante ed efficace.
Diverse fonti e credenze sostengono che il carnevale di Austis conservi le vere origini delle rappresentazioni tipiche della Barbagia e che le altre maschere tradizionali abbiano sostituito le originarie ossa con i campanacci.
Sos Colonganos portano inoltre sul viso una maschera di sughero, ricoperta da rami di corbezzolo e da una pelle di volpe o di mormora sul capo, e vengono accompagnati nel corso della sfilata dalla tradizionale figura de S’Urtzu, maschera caratteristica che è possibile ammirare in numerosi carnevali del centro Sardegna.
Essa rappresenta la vittima sacrificale, vestita da cinghiale, e viene ripetutamente percossa da due guardiani incappucciati e rigorosamente vestiti di nero. La maschera de Sos Colonganos prende il nome dal greco kolos, cioè pecora, e fa parte della serie di maschere tipiche riscoperte recentemente in seguito ad alcune ricerche sull’antica cultura sarda.