Turri è un piccolo comune della Sardegna meridionale compreso nella Provincia del Sud Sardegna e facente parte della regione storico-geografica della Marmilla. Il suo territorio, collocato a poco più di centosessanta metri sopra il livello del mare, è circondato da una fitta e rigogliosa vegetazione tipica della macchia mediterranea che ospita una foresta di ulivi secolari, rappresentante uno dei polmoni verdi più grandi della Sardegna.
Il comune di Turri basa la propria economia locale sulle attività legate in particolar modo all’agricoltura (concentrata soprattutto sulla coltivazione di legumi, cereali, mandorle, ortaggi e zafferano sardo) e alla pastorizia. Un ruolo di notevole importanza viene ricoperto anche dall’artigianato tradizionale, con la lavorazione del legno, del tipico coltello sardo, dei tessuti e dei cestini confezionati con la tecnica dell’intreccio.
Il centro storico del piccolo paese di Turri, popolato da poco meno di cinquecento abitanti, si raccoglie attorno alla chiesa di San Sebastiano (patrono, celebrato il 20 gennaio), edificata con molta probabilità intorno al Seicento e attualmente unica struttura religiosa presente nel comune, di fronte alla quale sorge ancora oggi un edificio costruito nell’800 e sede del Monte Granatico, l’antica banca del grano.
Tra le architetture e i siti degni di nota presenti nel borgo di Turri, vale inoltre la pena menzionare il Cimitero Monumentale di Sant’Elia, il nuraghe in località Planu Saduru (quasi completamente distrutto), il cosiddetto ponte ‘e s’Arrieddu, collocato al centro del paese, e i portali delle caratteristiche abitazioni agricole diffuse nel Campidano.