Is Piagas, Mannu, Monte Uda e Montroxiu sono solo alcuni dei numerosi nuraghi che costellano la zona, aspra ma particolarmente affascinante, in cui si trova il paese di Sant’Andrea Frius (in sardo campidanese Sant’Andria Friusu), un piccolo centro che sorse su uno stanziamento punico (anche se fu disabitato da metà Trecento a fine Seicento) e che oggi, con i suoi quasi duemila abitanti, si trova in Provincia del Sud Sardegna, distante da Cagliari una quarantina di chilometri.
Il nome del comune si deve all’aggiunta di Sant’Andrea, patrono del paese, al toponimo medievale Frius. Allo stesso santo è dedicata la chiesa più importante del centro abitato, una costruzione moderna, inaugurata nel 1958, che presenta sul frontone della facciata un mosaico policromo che raffigura proprio Sant’Andrea mentre pesca.
L’interno della struttura è a navata unica ed è caratterizzato dalla presenza di un altare in marmo e un tabernacolo sulle cui porte sono rappresentati, in un altorilievo davvero notevole, due cervi che si abbeverano alla fonte. Dietro l’altare spiccano tre grandi murales dai colori sgargianti che raffigurano episodi della vita di Cristo.
Sempre nell’interno, adornato da ricche decorazioni floreali, si trovano le statue di tre santi particolarmente cari agli abitanti del comune di Sant’Andrea Frius, vale a dire Santa Rita, Sant’Antonio da Padova e San Francisco d’Assisi.