Arborea venne fondata il 29 ottobre 1928 con il nome di Villaggio Mussolini: fu infatti durante il fascismo che la bonifica della circostante piana di Terralba, avviata già dal governo Giolitti ma completata soltanto dopo che un massiccio uso di DDT consentì di debellarne definitivamente la presenza della malaria, venne portata a termine, e quella che oggi si chiama Arborea venne concepita come il centro urbano della zona da bonificare.
Nel 1930, il nome venne cambiato in Mussolinia di Sardegna, tenendo invariato l’omaggio al capo del regime fascista; con la caduta del fascismo, già nel 1944 il nome venne sostituito con l’attuale, che riprende il nome del Giudicato di Arborea, lo stato indipendente che sorgeva in questa zona durante il basso medioevo (dal 900 al 1420), quando la Sardegna era divisa in quattro stati sovrani.
In virtù di questa origine recente finalizzata alla bonifica della zona, Arborea è ancora oggi abitata da una folta comunità settentrionale, discendente dai lavoratori soprattutto dal Veneto e dal Friuli, che arrivarono nell’allora Mussolinia proprio per lavorare alla bonifica. Per questo, il veneto e il friulano sono ancora parlati (poco) ad Arborea, dove a fine ottobre si tiene pure una Sagra della Polenta.
La pianta di Arborea segue fedelmente i precetti urbanistici del fascismo, con una struttura regolare, con edifici di fattura neoclassica e palazzine in stile liberty o neogotico che si affacciano su viali alberati. Nel Palazzo Comunale è presente la Collezione Civica Archeologica che vale la pena visitare, comprendente interessanti reperti della vicina necropoli romana di S’Ungroni.
Anche i dintorni del comune di Arborea non mancano di zone da non perdere, tra cui lo stagno S’Ena Arrubia, meta degli appassionati di bird-watching per la presenza di numerose specie di uccelli palustri. In località Marina d’Arborea c’è una spiaggia “ abbracciata ” da una splendida pineta; da vedere anche la frazione di Marceddì, un borgo di pescatori in cui e presente una torre cinquecentesca.