Con il nome Bocche di Bonifacio (in gallurese Bucchi di Bunifaziu) si indica quel tratto di mare che separa la Sardegna dalla Corsica e presenta un’estensione che va dagli undici chilometri, nella parte più breve, ai venti chilometri, nel punto in cui le acque risultano più ampie e profonde.
Caratterizzate dalla presenza di numerosi scogli e attraversate da forti correnti di maestrale e ponente, che rendono particolarmente complessa la navigazione, le bocche – che prendono il nome dalla cittadina corsa di Bonifacio – sono state nel tempo teatro di storici naufragi e per questo interdette oggi alle imbarcazioni che trasportano sostanze altamente inquinanti.
Nel versante orientale dello stretto si trovano le splendide isole comprese nell’Arcipelago della Maddalena – tra le quali vale la pena segnalare La Presa, La Marmorata e l’isola di Budelli, con la sua splendida spiaggia rosa – e le isole di Lavezzi e Cavallo, appartenenti alla Francia.
Anticamente chiamate Taphros, le Bocche di Bonifacio costituiscono l’habitat di un patrimonio faunistico di straordinaria rilevanza naturalistica e bagnano alcune lingue di terra – come gli angoli di paradiso delimitati da Cala Santa Maria e Cala Corsara – di rara e incantevole bellezza.
Compreso tra la Corsica del Sud e la provincia di Sassari, collegate tra loro da un traghetto che parte da Santa Teresa di Gallura, lo stretto di Bonifacio offre a chiunque lo attraversi uno scenario paesaggistico di notevole fascino, amplificato dalle suggestive viste panoramiche che si aprono su di esso dalle scogliere e dalle isole che lo incorniciano.