My Sardinia

Autore: Mario Lo Monaco

  • Spiaggia di Cala Capra

    Il bosco di salici ed eucalipti che la circonda conferisce alla spiaggia di Cala Capra un aspetto selvaggio e incontaminato, che ben si sposa con il mare blu e turchese che accarezza le sponde della penisola sulla quale si colloca, dominata dalla maestosa Roccia dell’Orso di Palau. La spiaggia di Cala Capra si trova nei pressi del Golfo delle Saline, è delimitata dal promontorio di Punta capra ed è di piccole dimensioni ma formata da un arenile ampio e sabbioso, che degrada fino al mare raggiungendo un fondale basso e trasparente, adatto ai bambini.

    La sabbia è bianca e fine, sono scarse le posidonie ma abbondano le rocce di granito, situate tuttavia solo ai lati della spiaggia, man mano che ci si avvicina alla spiaggetta e al porticciolo di Cala Capra. Il porticciolo della spiaggia di Cala Capra consente l’approdo di piccole imbarcazioni, e non disturba la quiete del luogo, poco frequentato anche in alta stagione.

    La spiaggia di Cala Capra si congiunge naturalmente alla più piccola spiaggetta di Cala Capra, caratterizzata anch’essa da uno scenario naturale meraviglioso e immersa nella macchia mediterranea. La spiaggia è facilmente raggiungibile dalle case vacanze circostanti, collocate in frazione Capo d’Orso o a ridosso della spiaggia di Vena Longa. Sono assenti i servizi di noleggio lettini e ombrelloni ma è presente un punto di ristoro prima dell’ingresso alla spiaggia.

    Dove si trova

    La spiaggia si trova a Palau nella frazione di Capo d’Orso, provincia di Sassari sulla costa nord-orientale dell’isola. Fa parte della Regione storica della Gallura e gode del panorama dell’isola del Porco.

    Come arrivare alla spiaggia di Cala Capra

    Dal centro di Palau seguire le indicazioni per Capo d’Orso e proseguire dritti per la strada che scende verso il mare fino al bivio per spiaggia Cala di Lepre. Da qui, continuare in direzione Cala di Lepre e al bivio successivo girare a destra e subito a sinistra per raggiungere il parcheggio della spiaggia.

  • Spiaggia Li Feruli

    Su una delle coste più selvagge della Sardegna, a metà strada fra Badesi e Isola Rossa, si estende la bella spiaggia Li Feruli, situata su un tratto di litorale abbracciato dalla macchia mediterranea e poco affollato anche in alta stagione. Il lato sud della spiaggia confina proprio con il comune di Badesi e rappresenta la coda finale della spiaggia Li Junchi, che si congiunge alla spiaggia La Ciaccia di Valledoria: di qui in poi, inizia il territorio del comune di Trinità d’Agultu e Vignola.

    I colori accesi della spiaggia Li Feruli stupiscono per la loro intensità. Le acque, quasi subito profonde, conferiscono al mare sfumature turchese e blu profondo, che contrastano con la sabbia dalle nuances beige e crema. Il fondale è sabbioso ma la spiaggia si rivela poco adatta ai bambini perché particolarmente esposta ai venti, tanto da essere frequentata prevalentemente da chi pratica il windsurf.

    La spiaggia Li Feruli ha una forma allungata ed è di medie dimensioni, ispira lunghe passeggiate per ammirare l’Isola Rossa che si staglia sulla destra, e per apprezzare la tranquillità del luogo, dove è la natura ad avere la meglio sullo sviluppo edilizio. Tuttavia, alle spalle della spiaggia, si trovano case vacanze meravigliose con vista mare. Sono assenti i servizi ma è presente un comodo parcheggio per raggiungere la spiaggia.

    Dove si trova

    La spiaggia Li Feruli si trova nel nord Sardegna e fa parte della regione storica dell’Anglona. È situata nel comune di Trinità d’Agultu e Vignola (provincia di Sassari).

    Come arrivare alla spiaggia Li Feruli

    Da Santa Teresa di Gallura o Castelsardo percorrere la SP90 in direzione Badesi-Isola Rossa fino al bivio per La Scalitta. Da qui, seguire le indicazioni per la spiaggia percorrendo la strada asfaltata fino al parcheggio.

  • Spiaggia Zia Culumba

    Nella splendida cornice della Baia di Santa Reparata, a Santa Teresa di Gallura, c’è la spiaggia Zia Culumba o di Zia Colomba. Si trova in frazione Capo Testa cioè nei pressi dell’omonimo promontorio in cui si aprono le cale della suggestiva Valle della Luna, magico rifugio degli hippies. Zia Culumba è il nome attribuito dagli abitanti di Santa Teresa di Gallura a questa baietta, di medie dimensioni e molto affascinante, perché proprio sul suo arenile si ammirano antichi reperti di colonne romane.

    Il vero nome della spiaggia Zia Culumba infatti è spiaggia di Tibula, dal nome della colonia romana che in epoca remota si insediò nell’area per estrarre granito dalle cave (parte del Pantheon a Roma è stata realizzata con materiali provenienti da qui), o spiaggia dei Graniti, proprio perché caratterizzata da splendide formazioni granitiche sia sommerse che attorno alla spiaggia, che spuntano fra i cespugli di profumata macchia mediterranea. A breve distanza si possono visitare i resti archeologici dell’abitato romano di Tibula e il meraviglioso villaggio nuragico di Lu Brandali.

    È proprio la spiaggia Zia Culumba a chiudere la Baia di Santa Reparata ad ovest della spiaggia dei Due Mari (detta anche spiaggia di Rena di Ponente per distinguerla dalla vicina spiaggia di Rena di Levante). La spiaggia Zia Culumba è a forma di semicerchio, ben riparata dal Maestrale, e presenta sabbia fine molto chiara che si immerge in un mare dalla sfumature turchesi e verde smeraldo. Il punto nord della spiaggia, conosciuto come Capicciolu, termina proprio con l’antico modo di Tibula e con le cave di Capo Testa. La spiaggia è molto affollata d’estate e nei dintorni s trovano tutti i servizi e numerose case vacanze.

    Dove si trova

    La spiaggia è situata in frazione Capo Testa nel nord Sardegna all’interno della Baia Santa Reparata, fa parte del comune di Santa Teresa di Gallura in provincia di Sassari.

    Come arrivare alla spiaggia Zia Culumba

    Dal porto di Olbia percorrere la SS125 in direzione Palau per circa 38 chilometri, fino alle indicazioni per Santa Teresa di Gallura, di qui proseguire sulla SS133 o 133 bis. Giunti nel centro abitato di Santa Teresa seguire le indicazioni per Capo Testa e raggiungere la spiaggia dei Due Mari. Parcheggiare nell’area gratuita nelle vicinanze e dirigersi vero la spiaggia di Rena di Levante, continuazione naturale di Zia Columba.

  • Spiaggia di Bassey

    Nella bella cornice di Porto Rotondo, in Costa Smeralda a due passi da tutti i servizi, dalle case vacanze e dalla passeggiata del porto, troviamo la spiaggia di Bassey o di Shirley Bassey, che deve il nome alla famosa cantante pop-soul britannica che nei primi del ‘900 vi trascorreva le vacanze.

    La spiaggia di Bassey si trova sul versante occidentale del promontorio di Iscia Segada, che culmina le sue bellezze naturali fra le rocce di Punta di Volpe. La baia si inserisce in un contesto meraviglioso: è di piccole dimensioni, incastonata fra la macchia mediterranea che si erge alle spalle che abbraccia una lingua di sabbia bianchissima e fine, dove le posidonie rendono pulito e cristallino il mare di color turchese.

    Questa deliziosa insenatura, a forma di semicerchio, è un luogo ideale per rilassarsi e per passeggiare lungo la costa, per visitare le spiagge nelle vicinanze raggiungibili a piedi, come la spiaggia dei Sassi poco più a sud.

    Dalla spiaggia di Bassey sono visibili la Marina di Portisco e la spiaggia La Rena Bianca, fra le destinazioni più ambite di Porto Rotondo. È riparata dai venti orientali ma non dal Maestrale, le acque quindi pur non essendo profonde possono presentarsi particolarmente mosse. La spiaggia è priva di servizi ma è presente un parcheggio, adiacente la spiaggia dei Sassi.

    Dove si trova

    La spiaggia si trova sul promontorio di Iscia Segada in località Porto Rotondo, costa nord-orientale della Sardegna (provincia di Sassari).

    Come arrivare alla spiaggia di Bassey

    Dal porto di Olbia percorrere la SS125 Orientale Sarda per circa otto chilometri in direzione Palau e seguire le indicazioni per Porto Rotondo immettendosi nella SP99. Arrivati a Porto Rotondo, proseguire per Iscia Segada e lasciare l’auto nel parcheggio della spiaggia dei Sassi, di qui, la spiaggia si raggiunge a piedi in cinque minuti di passeggiata.

  • Spiaggia dell’Elefante

    Spiaggia dell’Elefante, una caletta di sabbia bianca dalle acque basse e trasparenti, circondata da fronde di cespugli di macchia mediterranea e rocce rosate, che la proteggono dai venti e le conferiscono grande privacy. La spiaggia è un piccolo angolo di paradiso situato in piena Costa Smeralda, di rara bellezza, racchiuso e celato dalla costa che va da Capriccioli a Cala di Volpe, la più apprezzata da chi si reca in vacanza nei dintorni di Porto Cervo, distante pochi chilometri.

    La spiaggia dell’Elefante deve il suo nome alla roccia di forma antropomorfa che ivi giace sulle rive, le cui linee ricordano inconfondibilmente le fattezze di un elefante.
    La bellezza e la particolarità della spiaggia dell’Elefante, fecero sì che nel 1977 fu scelta come location ideale per girare le scene del film “ La spia che amava ”, appartenete alla saga di 007 in cui recitò Roger Moore nei panni del terzo James Bond.

    Il paesaggio che si ammira di fronte e tutt’attorno alla spiaggia è incantevole: il mare, con le sue sfumature azzurre, accarezza la baia composta da sabbia finissima e candida come la vicina spiaggia La Celvia. Incontaminata come molte baie della zona, la spiaggia non presenta servizi né chioschi bar, e specie in bassa stagione se ne può apprezzare la tranquillità e il bel panorama nitido, che guarda alle spiagge di Petra Niedda e Liscia Ruja.

    Dove si trova

    La spiaggia è situata in località Capriccioli nel territorio comunale di Arzachena, (provincia di Sassari). Appartiene alla Regione storica della Gallura ed è collocata sulla costa orientale della Sardegna, nei pressi delle frazioni Pevero e Abbiadori, ricche di belle case vacanze.

    Come arrivare alla spiaggia dell’Elefante

    Da Olbia percorrere la SS125 in direzione Palau-Costa Smeralda e immettersi dopo circa quindici chilometri nella SP59 seguendo le indicazioni per Porto Cervo. Giunti ad Abbiadori dirigersi verso la costa e raggiungere il bivio per Capriccioli: la spiaggia di trova poco prima sulla destra.

  • Selvaggio Blu (Baunei)

    Il Selvaggio Blu o Sentiero Blu è uno dei percorsi di trekking più famosi e suggestivi d’Europa, che si snoda fra le meravigliose coste del Golfo di Orosei (provincia di Nuoro) e le aree più vicine al mare del Supramonte e dei Tacchi d’Ogliastra. Non un unico sentiero ma tanti itinerari immersi nella natura più selvaggia, aspra e strabiliante dell’isola, un quadro d’autore vivo, dipinto del colore blu accesso del mare e dei profumi della macchia mediterranea, che si perdono in meravigliose vedute da ogni angolazione degli altipiani attraversati.

    Chi affronta il Selvaggio Blu ammirerà dalle falesie a picco sul mare gli scorci più belli del Mediterraneo, ma l’itinerario è assai arduo, per questo si consiglia di rivolgersi a guide escursionistiche specializzate. Per compierlo integralmente è necessario percorrere tratti in arrampicata ed effettuare calate in doppia corda, non a caso, il sentiero Selvaggio Blu è particolarmente amato dagli appassionati di sport estremi e da chi, in generale, vuole entrare in stretto contatto con la natura.

    C’è chi arriva via mare da Cala Gonone, fa tappa a Cala Fuili e prosegue a piedi, e chi invece inizia il percorso dal Supramonte di Dorgali o di Baunei per raggiungere subito dopo le codule (valli), che portano a spiagge mozzafiato come Cala Luna e Cala Goloritzé passando per zone aride e boschi di lecci e alberi di ginepro. Durante il Selvaggio Blu si incontrano numerosi pascoli e si riesce ad apprezzare la vita semplice dei pastori sardi, che si svolge all’interno e tutt’attorno ai cuili, tipiche Capanne costruite per il ricovero degli animali. Le tappe più famose sono Cala Sisine, il Bacu Goloritzé da cui scorgere la bellissima Aguglia e Portu Cuau.

    Si riporta la descrizione del Selvaggio Blu tappa per tappa, trattata in modo approfondito su pubblicazioni e riviste dedicate:
    • da Pedra Longa a Cuile de us piggius partendo da Santa Maria Navarrese;
    • da Cuile de us piggius a Portu Cuau;
    • da Portu Cuau a Cala Goloritzé;
    • da Cala Goloritzé a Bacu Mudaloru;
    • da Bacu Mudaloru a Cuile Piddi;
    • da Cuile Piddi a Cala Sisine;
    • da Cala Sisine a Cala Luna e Cala Fuili.

    Dove si trova

    Il sentiero Selvaggio Blu si trova nel comune di Baunei, fra i territori del Supramonte di Nuoro e la Regione dell’Ogliastra, sulla costa orientale della Sardegna. Attraversa gli altipiani del Margine e del Golgo e tocca i punti più belli della costa del Golfo di Orosei.

    Come arrivare al sentiero Selvaggio Blu

    Il percorso ufficiale inizia da Pedra Longa a Baunei e termina a Cala Fuili, ma può essere affrontato al contrario passando via mare. L’itinerario completo con guide turistiche ha una durata pari a 6/7 giorni e prevede alcune notti di accampamento all’aperto.

  • Autunno in Barbagia

    Autunno in Barbagia

    Gli appuntamenti di Autunno in Barbagia sono i più attesi della stagione invernale nell’isola. L’atmosfera natalizia, la neve che ricopre le montagne del Gennargentu, l’organizzazione delle Cortes Apertas che sta dietro gli eventi ricchi di manifestazioni musicali, danze tipiche e degustazioni di prodotti DOP, rappresentano attrazioni irresistibili che danno vita a giornate da non perdere.

    Ecco gli eventi da segnare in agenda, dove e quando si svolgono.

    La magia natalizia delle Cortes Apertas

    “Basteranno 5 sensi per scoprire il cuore della Sardegna?”

    È lo slogan del viaggio fra le tradizioni e i sapori dell’isola organizzato dalla Camera di Commercio di Nuoro per Autunno in Barbagia, che nel mese di dicembre con diverse tappe, attraversa i Comuni più caratteristici dell’entroterra.

    Le Cortes Apertas (in italiano “cortili aperti”) aspettano ogni anno centinaia di turisti provenienti dall’Italia, dall’Estero e dalla stessa Sardegna per aprire le porte della tradizioni millenarie del Nuorese, mettere in mostra a chi desidera conoscerli tutti i segreti dell’arte dell’intreccio sardo, della preparazione del formaggio e dei dolci tipici, ma anche le meravigliose lavorazioni manufatturiere espresse nella realizzazione di mobili, gioielli, quadri e oli cosmetici naturali, realizzati con le erbe officinali del Mediterraneo.

    Solo chi presenzia gli appuntamenti di dicembre 2016 può apprezzare a pieno il calore popolare e l’atmosfera natalizia nelle comunità sarde, trovare alloggio in bellissimi agriturismi o case vacanze tipiche, assaggiare i piatti più genuini dell’isola davanti al camino, oppure passeggiare per le Cortes e provare uno street food “ folk ”, come le fainé (focacce), panini con anguilla o vitello, il buonissimo torrone di Tonara e tante altre ghiottonerie…
    e per chi vuole portare a casa un souvenir, non manca l’occasione di acquistare prodotti artigianali a buon prezzo.

    Teti, Gadoni, Fonni e Orune…

    Gli eventi di Autunno in Barbagia a dicembre

    È nel cuore più vero dell’isola che si tengono eventi da non perdere come le Cortes Apertas di Teti, Gadoni, Fonni e Orune. Partiamo dal calendario per passare agli eventi:

    • TETI  dicembre
    • GADONI  dicembre
    • FONNI  dicembre
    • ORUNE  dicembre

    A Teti, comune del Nuorese situato fra le vette innevate del Gennargentu e il Supramonte, le Cortes prendono il nome de S’Iscusorzu (tesori), dalle leggende popolari che aleggiano proprio qui, fra i boschi di lecci e sugherete. Da non mancare è la visita al Museo Archeologico, ai nuraghi e alle tombe di giganti diffuse nel territorio e sicuramente, una passeggiata in paese nei giorni di festa, dove assistere a mostre dedicate ai ricami, alla fotografia e a convegni archeologici. Si segnala I bronzi di Abini: Mostra con le gigantografie in 3D dei bronzetti rinvenuti nel santuario di Abini, a cura del laboratorio didattico dell’associazione culturale Sos bronzettos di Teti.

    A Gadoni, fra le bellezze della Valle del Flumendosa, si partecipa a Prendas de jerru, dove le Cortes si aprono nel centro storico caratterizzato da piccole case colorate ricoperte da pietre rosse e nere e le tipiche scalinate e muraglioni. Visitare le domus antigas (case antiche) è fare un vero tuffo nel passato, fra costumi tradizionali ed esposizioni di prodotti tipici locali. Si segnala la rievocazione de Is Frakeras: antico rituale funerario e le partecipazione dei cori polifonici Boghes de Gaudiu Onu, gruppo folk S. Barbara di Gadoni, Maimoni e Grastula (maschera tradizionale), Le Prioresse di Desulo, Trio Figulinas, Coro Montanaru di Desulo, Launeddas del Sinis, gruppo folk Desulo, Amici di Fara, Musica Etnica Itinerante, fisarmoniche di Ignazio Erbì. Presenta Ottavio Nieddu.

    Siamo ai piedi del Gennargentu e Fonni è uno degli appuntamenti di Autunno in Barbagia a dicembre più attesi. Si tratta del comune più alto e spettacolare della Sardegna, dove si respira aria pura, in cui sono presenti anche piste sciistiche e da cui si ammira la punta del Bruncu Spina, che raggiunge i 1829 metri. Tanti i monumenti da visitare, fra tutti, la necropoli di Madau e il santuario di Gremanu datato XII-IX sec. a. C.. Passeggiando fra i murales del centro durante le Cortes, si possono ascoltare inedite esibizioni di canto a tenore e assistere alla vestizione del costume tipico.

    Orune: ultima tappa di Autunno in Barbagia ma non la meno importante. Qui si assiste alla Mostra della realtà contadina e pastorale, ma soprattutto, si può assaggiare del buon mirto fatto in casa e il pane frattuau, una pasta tipica realizzata con pane carasau. Da non perdere è la presentazione del libro di poesie di Peppe Montresu “ Sas venas de su coru ”.

  • Itinerari di Gallura: un viaggio tra cultura e tradizione

    Itinerari di Gallura: un viaggio tra cultura e tradizione

    Lontano dai bagliori della Costa Smeralda, appena fuori la cittadella portuale di Olbia, esistono luoghi dove il tempo si è fermato, atmosfere dove le tradizioni di Sardegna sono ancora vive nel cuore e nella vita delle persone, scenari bucolici e paesaggi ameni, fatti di laghi, rocce granitiche e pascoli.

    Un viaggio alla scoperta dei centri più antichi della Gallura, inizia in modo insolito, alle porte delle mondane Porto Rotondo e Porto Cervo, e prosegue come per magia nella tranquillità propria di paesi come Sant’Antonio di Gallura, Luras, Nuchis e Aggius.

    Dal centro di Olbia, dove ogni anno migliaia di turisti si recano per ammirare la Costa Smeralda, basta imboccare la SS127 in direzione Tempio Pausania, per ritrovarsi dopo pochi chilometri immersi nella campagna gallurese, alla  quale fanno da sfondo le maestose altezze dei Monti Plebi e Telti.

    Qui, soprattutto in primavera, la natura regala paesaggi inediti. Gli antichi stazzi – le dimore rurali tipiche di Gallura –, si circondano di muri in pietra a secco e si dividono gelosi il territorio; la campagna si popola di bovini ed ovini liberi al pascolo; la strada, che prosegue diritto verso Tempio, è accarezzata da dolci curve, cui di chilometro in chilometro si alternano rocce zoomorfe, alberi di pero in fiore, ulivi e profumato rosmarino.

    SS127 occidentale sarda: i percorsi dell’autentica Gallura

    La SS127 occidentale sarda (meglio nota come Olbia-Tempio) è una strada che consente soste in siti molto interessanti e degni di nota. In realtà, l’itinerario che parte da Olbia, e che attraversa i piccoli centri fino a giungere a Tempio Pausania, è un vero e proprio percorso dedicato alla Gallura più autentica, dove apprezzare cultura, storia e tradizioni di una Sardegna dimenticata dal turismo di massa.

    Il tragitto, agevole da compiere in camper, non è particolarmente tortuoso, e le curve che accompagnano l’intero cammino sono uno spunto in più per godere del paesaggio bucolico che si apre allo spettatore.

    Usciti da Olbia, dopo pochi chilometri, si incontra sulla sinistra il bivio per il sito archeologico del nuraghe Lu Nuracu Putzolu, il monumento preistorico meglio conservato del comune di Telti, che come tutti i nuraghi (circa settemila sull’isola), si presume abbia avuto scopo difensivo e di avvistamento. Più avanti, si raggiunge invece lo svincolo per Priatu-Sant’Antonio di Gallura.

    Durante il viaggio il paesaggio muta continuamente, e passa in modo graduale dalle coltivazioni di ulivi della bassa campagna gallurese (dove si consiglia una sosta negli agriturismi della zona per apprezzare prodotti tipici come il Vermentino e formaggi prodotti a chilometro zero), ai boschi di lecci, querce e sugheri di Monte Pinu.

    La distesa di coltivazioni di vite e ulivi che precede Sant’Antonio di Gallura – dove floridi crescono asparagi selvatici e alberi di pero – è intervallata dalla presenza di ovini e bovini liberi al pascolo, che brucano l’erba o che si distendono al sole.

    L’atmosfera riflette tutta la pace e la serenità della vita semplice di campagna, e lascia una cartolina da conservare nel cuore, o una fotografia da scattare con la mente, che rimane indelebile per l’osservatore.

    Monte Pinu e le altezze del Monte Limbara – i cui percorsi, indicati lungo la strada sono tappa ideale per gli amanti del trekking – fanno da sfondo alla chiesetta campestre di San Bachisio, situata poco dopo Priatu e prima della svolta per il comune di Sant’Antonio di Gallura, in località Baldu.

    La chiesa di San Bachisio ha la struttura delle tipiche chiese campestri galluresi, è costruita in granito e conserva all’interno una statua dell’omonimo santo realizzata da un ignoto scultore che dispiegò la sua arte in Gallura nel 1600.

    Sant’Antonio di Gallura e Luras: una finestra sul Lago del Liscia

    Le casette in pietra sarda (alcune frutto del restauro di vecchi mulini) adornate con loggette fiorite, il cinguettio degli uccellini, e la fresca aria di collina accolgono i turisti a Sant’Antonio di Gallura, comune situato a 357 metri d’altezza. Sant’Antonio di Gallura è adagiato su una vallata di boschi e querce, e ogni abitazione affaccia da un lato e dall’altro della strada principale, sulla vegetazione digradante verso il Lago del Liscia.

    La storia di questo luogo è antica, risalente al Medioevo, epoca in cui, in luogo dell’attuale Sant’Antonio di Gallura, sorgeva il villaggio denominato Villa di Castro. Il centro del paese è costituito dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate, da una trattoria tipica e da alcuni bar, mentre scendendo a valle si incontra il “Belvedere Lu Nuraco”, dal quale ammirare il panorama circostante.

    Il meraviglioso Lago del Liscia, artificiale ma perfettamente integrato col paesaggio, unisce le vallate di Sant’Antonio di Gallura e di Luras, altro comune degno di nota per le testimonianze storiche presenti.

    Visitare Luras consente ai visitatori di ottenere un sunto di cultura e di storia di Gallura senza pari. Immancabile è una vista al Museo Galluras, dove conoscere da vicino le arti e gli antichi mestieri galluresi grazie all’ampia esposizione di attrezzi agricoli d’un tempo, come aratri e strumenti per la mietitura.

    Qui, si può apprezzare la tradizione tessile lurese, osservare la bellezza degli abiti tradizionali, e avere l’occasione conoscere con i propri occhi l’ultimo martello di sa femina agabbadòra (detto su mazzolu), donna che praticò l’eutanasia in Sardegna fino alla metà del ‘900.

    Nella campagne che circondano Luras, si trovano anche gli ulivi millenari di Santu Baltolu, alberi di quattromila anni fa che continuano a produrre olive, e i Dolmen di Ladas e Alzoledda, monumenti funerari realizzati nel Neolitico conosciuti dai luresi come “Sepulturas de Zigantes o de paladinos”.

    La magia di Nuchis sposa Aggius, il paese della pietra

    Tutta la magia della Gallura si trova ai piedi del Monte Limbara, alle porte di Tempio Pausania. Giunti ormai a 30 chilometri di distanza dalla costa e da Olbia, si incontra poco prima del bivio per Tempio Pausania il paesino di Nuchis, dove le case, rigorosamente in pietra, sono sempre addobbate a festa e in modo grazioso, con loggette fiorite. 

    Nuchis è una frazione di circa 400 abitanti, che sorge a 500 metri s.l.m., dove è possibile ammirare diverse chiese, tra cui la chiesa dello Spirito Santo, la chiesa dei santi Cosma e Damiano e quella di Santa Croce. Questo centro è noto anche per la presenza di siti archeologici, come la tomba dei giganti di Pascaredda, la fonte sacra di Li Paladini e il nuraghe Agnu.

    Nuchis è uno dei comuni più famosi della Gallura, e ciò è dovuto alla presenza di una delle ultime guaritrici di Sardegna, un’anziana donna in grado di curare le ustioni, l’alopecia e diversi altri problemi della pelle con erbe selvatiche galluresi. Alla guaritrice di Nuchis si rivolgono persone provenienti da tutto il mondo, ma la guaritrice, in base al proprio codice morale, non chiede nulla in cambio delle miracolose prestazioni.

    Appena sette chilometri dopo Nuchis, e superato il centro di Tempio-Pausania, ci si imbatte in Aggius, il “paese della pietra”. Il comune di Aggius appare come un miraggio, dopo un tratto di strada desertico, dall’atmosfera rocciosa e lunare, conosciuto appunto come Valle della Luna, o Piana dei Grandi Sassi. La piana, dove si trovano numerosi animali liberi al pascolo, è caratterizzata da enormi rocce in granito dalle forme zoomorfe, talvolta tondeggianti e lavorate nei secoli dal vento.

    Il centro storico di Aggius è unico nel suo genere, interamente costruito in pietra, curato, dove nulla sembra essere lasciato al caso. Le principali attrazioni sono il Museo del Banditismo e il Museo Etnografico Oliva Carta Cannas, dove rivivere la storia gallurese e ripercorrere le usanze e l’arte degli antichi mestieri.

    Merita una visita anche l’area pic-nic posta al confine del paese, sulla strada che porta a Trinità d’Agultu, e il Belvedere panoramico, da cui apprezzare la maestosità della vallata.

    SOSTA CAMPER

    Il tragitto da Olbia ad Aggius, nel percorso attraversato dalla SS127 occidentale sarda, non è provvisto di aree attrezzate per la sosta dei camper, la prima si trova infatti in località Aglientu, superato il paese di Aggius in direzione della costa, poco dopo Trinità d’Agultu.

    Tuttavia, lungo il percorso sono presenti diverse aree parcheggio, dove poter sostare brevemente. Sul sito camper.it alla sezione “Aree di sosta Italia” si trova l’elenco delle aree per sosta camper dell’intera Regione Sardegna.

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